giovedì 11 settembre 2014

Perchè "baciata da un raggio di sole" ?



Stranamente, per una testa come la mia che pensa e ripensa ,
dare un nome al mio blog è stato facilissimo e velocissimo come cuocere un uovo fritto.
Era dentro di me già prima di partire per questa avventura. Ed ho trovato giusto rendere omaggio
a chi, molto inconsapevolmente, è riuscito ad aprire un varco e farsi strada tra i nuvoloni tempestosi della mia anima. Ed è arrivato fino a me. E' filtrato e mi ha illuminato la testa, il cuore, gli occhi ...
Ha illuminato me, mettendomi al centro della scena, su questo grande palco che è la vita.
Perchè molto spesso ci dimentichiamo di noi stessi, di chi siamo, di cosa vogliamo davvero,
ci scordiamo di quei sogni riposti tempo fa in quel cassetto, non diamo più peso alle nostre ambizioni,
ai nostri desideri ... In un certo senso, smettiamo di vivere la nostra identità, quella originaria e più vera, quella che ci rende unici e differenti dagli altri, per calarci in altri ruoli quali quello della moglie, del marito,della mamma e del papà, della casalinga affaticata o della lavoratrice instancabile. A me è capitato di essermi calata a tempo pieno nei panni di moglie, di mamma e di figlia. Si,di figlia!
Perchè quando si diventa grandi, da figli si cerca di ripagare i propri genitori di tutto ciò che hanno fatto per farci diventare quello che siamo. Ma non lo si fa per dovere, lo si fa per amore. Ed è stato per amore che in questi ultimi Ventuno mesi ho scombussolato abbastanza la mia esistenza, la mia e quella di mio marito, quella dei miei bambini. Ventuno mesi in cui sono stata sempre divisa in due: perchè da un lato avevo il mio papà, malato di cancro a 700 km di distanza da me e dall'altro avevo la mia famiglia, coi suoi ritmi, con le proprie sicurezze. Non ho mai saputo realmente cosa fare e come fare, ma ho sempre agito in base a ciò che mi diceva il cuore. Alla fine, mi sono ritrovata a vivere un po' qua e un po' là, portandomi dietro i miei pupi e lasciando, solo soletto, mio marito. In questi ventuno mesi, sono passata dalla disperazione alla speranza, dall' incredulità ad effimere gioie. Più di una volta, ho assaporato le mie lacrime salate, ho battuto i pugni contro un muro e ho tirato calci ad una porta. Ma ogni volta, dopo lo sfogo, prendevo un fazzoletto e mi asciugavo gli occhi. Mi guardavo nello specchio del bagno,mi stampavo un bel sorriso e facevo finta di avere tutto sotto controllo. Fingevo di non avere paura. Paura di quel momento. Che inesorabile è arrivato. E' successo tutto dopo il funerale di mio padre: nella mia testa ho iniziato a pensare: "Bene,e adesso che si fa? ". Lì ho realizzato che non ero più la stessa. Non ero più quella tipetta che mi piaceva un sacco, quella dalle mille idee e centomila risorse, quella che quando voleva qualcosa, andava a prendersela con tutti i mezzi possibili. Ero cambiata, ma prima che mio padre morisse. La sua morte mi aveva semplicemente aperto gli occhi, mettendomi davanti alla realtà :
da quanto tempo non ascoltavo me stessa? Da quanto tempo avevo permesso che la tipetta intraprendente
e vitale che ero, venisse soffocata da pannolini da cambiare, panni da stirare, e impegni del maritino?
Mi ero dimenticata di lei, di me stessa. E di tutto ciò che mi ero promessa.
Mi ero accantonata, messa in un angolino, al buio.
Ecco: in quel preciso istante è arrivato quello strabenedetto raggio di sole.
Mi ha risvegliata. E' stato come se il sangue avesse ripreso a scorrere nelle mie vene.
Caldo, fluido. Pian piano mi ha riportata in vita. Con dolcezza, con calma. Che ritornare in vita non è roba semplice. Non è che puoi premere un interruttore e tac! E allora la luce ha cominciato a dissipare le nubi a poco a poco. Un tantino alla volta. Giorno dopo giorno, un pezzettino di nuvola alla volta. E anche se al momento il cielo non è ancora del tutto limpido, perlomeno ho chiaro nella mente cosa voglio.
Ed ho imparato che davvero nulla avviene per caso. Che tutto segue un filo logico anche se apparentemente non c'è nessun senso. E se in quel giorno, quel raggio di sole è spuntato, è solo perchè io ne avevo bisogno.
Mandato dal fato, dal destino o da chissà chi, non me ne può fregar di meno, ciò che conta è che mi abbia illuminata. Lux fiat ... e io mi godo il suo benefico tepore!

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